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Global dermatology

Global dermatology – Ricerca clinica e logica matematica in medicina delle migrazioni

All’inizio di questa straordinaria e basilare opera ci sono la Medicina “tropicale”, i Paesi in via di sviluppo e il fenomeno della cosiddetta “Human Mobile Population”.

La Medicina, e quindi la Dermatologia “tropicale” ha oggi un significato culturale più che geografico. La patologia dermatologica tropicale infatti interessa i Paesi in via di sviluppo, concentrati nell’area tropicale. La presenza e l’incremento di varie dermatosi in questa zona non sono legati necessariamente alle condizioni climatiche, che possono comunque favorire lo sviluppo di patologie microbiche, quanto alle drammatiche condizioni di povertà conconseguente mancanza di igiene, acqua, nutrizione, abitazioni ed educazione sanitaria. Ovviamente, questa situazione interessa in particolare le aree rurali, peraltro prevalenti in questi Paesi, senza rapporto alcuno con le differenze etnico-razziali. Nei Paesi in via di sviluppo, concentrati stranamente nell’Emisfero Sud del nostro pianeta, la patologia cutanea è ai primi posti fra i problemi di salute pubblica ed è fra le più comuni cause di mortalità e/o perdita di capacità lavorativa fra la popolazione rurale. Un altro grosso problema è che in molti Paesi in via di sviluppo, nei quali è concentrata poco meno della metà di tutti gli abitanti del pianeta, manca ogni sorta di presidio sanitario, medico, infermieristico e istituzionale.

La mobilità delle popolazioni è da sempre una caratteristica dell’uomo. Nelle ultime decadi, e per vari motivi, questo fenomeno ha raggiunto dimensioni enormi, pur umanamente giustificabili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla al riguardo di “Human Mobile Population”, includendovi immigrati, rifugiati politici e non, lavoratori in transito e turisti. Oltre a tutta la problematica politico-sociale, questo fenomeno ha come risvolto la diffusione di malattie dermatologiche prima ristrette o tipiche di alcune aree geografiche. Il dermatologo Europeo o Nord-Americano, ad esempio, deve oggi conoscere, diagnosticare e curare affezioni che probabilmente ignorava: in altre parole, la stessa patologia dermatologica è oggi presente nell’Emisfero Nord e nell’Emisfero Sud del pianeta.

I quattro “punti” suddetti si accomunano e trovano una adeguata estrinsecazione nella persona del Prof. Aldo Morrone, direttore della Struttura Complessa di “Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale”. Questo centro ha fama mondiale non solo per il lavoro svolto in sede, ma anche e soprattutto per la mole di lavoro socio-preventivo-sanitario svolto da anni in particolare in uno dei dieci Paesi più poveri al mondo: l’Etiopia.

In questo Paese, gli operatori del Servizio col loro Responsabile, dopo impegnativi ed encomiabili sforzi politico-sanitari, sono riusciti ad attivare una struttura ospedaliera nella regione del Tigray, 16 – Presentazione Global Dermatology – Manuale pratico a Mekele, dove svolgono attività di diagnosi, terapia e prevenzione delle malattie cutanee. L’operare a Roma nell’Ospedale San Gallicano e in Etiopia, ha permesso loro di accumulare una vastissima esperienza nel campo della patologia dermatologica connessa all’immigrazione e ai problemi sanitari dei Paesi Africani in via di sviluppo. Da questa esperienza sono nate varie e famose pubblicazioni internazionali e da ultimo una Rivista, l’International Journal of Migration and Transcultural Medicine, mirata alla “conoscenza e allo sviluppo di qualsiasi problematica relativa alle popolazioni migranti, con particolare riguardo agli aspetti sanitari”.

Sempre dall’operare quotidianamente sul “campo” nasce anche quest’opera, frutto prezioso di un eccellente lavoro pluridisciplinare, dermatologi a confronto e in comunione con ingegneri: ricerca, pratica clinica e logica matematica. Da questa felice e brillante “liaison” è nato un lavoro (che l’Autore definisce “sperimentale”) capace, con l’impiego della “logica fuzzy”, di “descrivere e ridurre l’incertezza di un processo di diagnosi”. Il libro è essenziale quindi non solo per l’innegabile contenuto scientifico e la bellezza delle immagini, ma anche per l’intento “educativo” sul metodo diagnostico da seguire per una qualsivoglia affezione patologica. Emerge evidente dalla consultazione del libro la gran mole di lavoro che la stesura dello stesso ha richiesto. Il risultato è dei più riusciti e il successo dei più certi.

La patologia cutanea che questo libro (e auspico l’edizione di un secondo volume e la loro diffusione in lingua inglese) tratta è pane quotidiano per l’autore e la sua equipe: malattie da micobatteri, ulcere genitali e altre malattie a trasmissione sessuale, malattie da HIV e malattie da vettori. Un altro tema trattato, in difesa della dignità della persona, è quello della mutilazione genitale femminile, una forma di violenza sulla donna prima ancora che una pratica tradizionale. Tutti gli argomenti sono magistralmente impostati, con ampia trattazione dell’influenza che ogni singolo sintomo ha nel percorso diagnostico di una determinata malattia e del trattamento della stessa con tutti i possibili effetti indesiderati. Il libro è utile a medici e dermatologi di ogni nazionalità ed in particolare agli operatori sanitari nei Paesi in via di sviluppo.

Ho esperienza diretta del pregevole lavoro medico-sociale e umanitario che il Prof. Morrone svolge in Etiopia e per questo sono qui anche a ringraziarlo per la sua lotta in favore dei diritti umani.

Gianni Angelini

 

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Codice ISBN: 978-88-89877-02-9
Anno: 2007
Genere: Pubblicazione Scientifica
Formato: Cartonato – Colore
Dimensioni: 21 cm x 29,7 cm x 3,5 cm
Pagine: 518
Prezzo: 200,00 €